“Nel 2045 gli umani saranno immortali”.

L’idea che gli esseri umani siano immortali e che l’intelligenza artificiale raggiunga quella del suo creatore potrebbe sembrare la sceneggiatura di un film di fantascienza, ma un gruppo di scienziati paventa questa possibilità tra qualche decennio, nel 2045.

L’ingegnere Josè Cordero ha rilasciato un’intervista alla rivista Time su una ricerca dell’Università della Singolarità, che collabora anche con la NASA, circa l’immortalità della razza umana.

Su cosa si basa la teoria?

Tratta l’immortalità fisica o più precisamente il controllo dell’invecchiamento. C’è una grande quantità di tecnologia, biotecnologia e nanotecnologia che stanno aiutando a capire come evolve il processo biologico delle malattie. Interessante è che si stia studiando l’invecchiamento come una malattia curabile e questo è l’aspetto più trascendente.

In che modo si collega con le scoperte tecnologiche?

La tecnologia è usata in organismi biologici, di fatto già ora si effettuano esperimenti con topi sul tema della longevità ed esistono topi che vivono l’equivalente di 300 anni umani. Alcuni vivono due anni,altri fino a 6, che sarebbero circa 300 dei nostri.

Come si riesce a fermare l’invecchiamento?

L’aspetto principale è il trattamento genetico che include allungare i telomeri, che sono le regioni terminali  dei cromosomi e aiutano le cellule a vivere più a lungo. Questo perché ci sono organismi che non invecchiano come ad esempio i batteri e si sta cercando di capire quali siano le condizioni genetiche e come applicarle sugli esseri umani.

In che modo l’umanità sarà immortale?

Nei prossimi anni, una persona di 90 anni potrà apparire come se ne avesse 30. Adesso si sta allungando l’aspettativa di vita, ma invecchiando,invece  l’idea è quella di non invecchiare. (1)

Ci troviamo in un mondo dove l’evoluzione è una costante e l’immortalità è stata un sogno dalla pietra filosofale in poi, cosa succederebbe in un futuro non molto lontano se questo smettesse di essere un sogno per diventare realtà?

Secondo il Time nel 2045 (tra 34 anni) la nostra specie sarà superata dall’intelligenza artificiale e noi diventeremo obsoleti.

La “Singolarità” si avvicina. Questo è quello che crede Raymond Kurzweill, un futurista, ingegnere, esperto in intelligenza artificiale, musicista e imprenditore che il Time ha intervistato. Cerca di far conoscere il momento- che lui chiama Singolarità- dove il progresso delle macchine supererà gli umani. Dopo decenni di ricerca, Kurzweil, crede che sia possibile mettere una data a tale evento.

1-      I pc penseranno come gli esseri umani verso il 2020.

Verso la metà di quel decennio saremo capaci di realizzare ingegneria inversa con il cervello umano; cioè, sapremo esattamente come funziona. Alla fine del 2020, “i pc saranno capaci di possedere l’intelligenza dell’essere umano”. Questo significa che saranno capaci di emulare “quello che il nostro cervello fa creando coscienza”.

2-      La “singolarità” si produrrà nel 2045.

In quel anno, l’intelligenza artificiale sarà talmente dominante e abbondante che potrebbero succedere due cose: gli esseri umnai potrebbero fondersi con la macchine “per trasformarsi in cyborg super intelligenti” o “scansionate le nostre coscienze nei pc vivremo dentro di essi come software, per sempre, virtualmente” Una terza opzione- e più temibile- : i robot si ribelleranno contro di noi tipo Terminator.

3-      Dopo la “singolarità”,gli umani  diventeranno “funzionalmente immortali”.

I “singolaritiani” come Kurzeweil li definisce, affermano che gli esseri umani nel 2045 “ finiranno per essere funzionalmente immortali”. Non solo perché saremo capaci di trasferire le nostre menti nei pc, ma anche perché la crescita della medicina rigenerativa riparerà il “danno” della vecchiaia.

4-      E potremo resuscitare i morti:

Kurzweil prevede un mondo dove la biotecnologia e la nanotecnologia sono talmente avanzate che il genoma umano “diventerà semplicemente un codice che sarà provato e ottimizzato”. Allungare la vita infinitamente sarà realtà,come la resurrezione del materiale organico. “La morte smetterà di creare paura una volta per tutte e Kurzweil spera di far ritornare in vita suo padre”.

5-      E l’intelligenza umana conquisterà l’universo:

Come l’umanità sarà fusa con le macchine, dice Kurzweil, andremo verso i limiti dello spazio alla velocità della luce. La velocità dei nostri progressi scientifici sarà tale che “in pochi secoli l’intelligenza umana ridisegnerà e saturerà tutta la materia nell’universo” E una volta avvenuto questo si potrà decifrare il senso della vita. (2)

Note:

1- http://transhumanismochile.org/

http://eldespacio.com/2011/05/2045-el-ano-en-que-el-hombre-sera-inmortal/

Traduzione: FreeYourMind!

27 Responses to “Nel 2045 gli umani saranno immortali”.

  1. Alba Canelli says:

    Ci dobbiamo solo augurare che “diversi nomi noti” crepino prima di quella data!
    😉

    • vanesalia says:

      Sperando che non riescano a trovare la “pietra filosofale tecnologica” e veramente riportare in vita i morti…:-) Che già solo come idea mi fa venire i brividi….

  2. Pingback: Anonimo

  3. rossana says:

    La stupidità umana senza fine, insomma.
    Non che dubiti che la scienza e la tecnologia possano arrivare a prolungare la vita umana, sono anzi convinta che sia possibile.
    Solo che non si tratterà più di umani e non si tratterà più di “vita”.
    L’idea che l’uomo sia superiore e possa quindi arrivare a dominare se stesso e l’Universo, non tiene conto di fattori universali di cui non sa nulla e che si limita a supporre, con un’arroganza che appartiene alla stupidità, più che all’intelligenza.
    In più, la vita è tale solo se comprende la morte, come ogni cosa ci insegna.
    Le persone ossessionate dalla paura della morte, a ben vedere, sono persone malate.
    Che non accettano la realtà.
    Ossessionate dalla paura al punto da non provare altro che quel sentimento.
    Patologiche.
    Chi ci vuole vivere in un mondo dominato da questi idioti che si eccitano al pensiero che l’uomo si possa fondere un giorno con un computer?
    Trovo così bello il pensiero di poter un giorno diventare concime per i fiori o di trasformare la materia di cui sono fatta in vermi di cui si nutriranno i passeri…

    • Andrewf says:

      arroganza..stupidità.. sbaglio o riesco ad intravedere nella tua risposta un non so che di sacre scritture..
      dio non esiste e ciò che è naturale appartiene anche alla nostra intelligenza, qua stiamo parlando di evoluzione… un evoluzione che passa dal raggiungimento di un grado esistenziale superiore al passato…
      il fatto che la nostra società non abbia mai vissuto un cambiamento così radicale, non significa che non ci possano essere benefici…
      io credo che il tuo “non avere paura della morte” sia più innaturale del nostro ricercare un rimedio a quest’ ultima…
      inoltre il tuo considerare chi la pensa diversamente “idiota” trovo che sia una constatazione molto bassa, degna di una persona poco abituata a grandi cambiamenti..
      tu credi veramente che la natura sia soltanto ciò che vedi, ti sbagli di grosso… per tua informazione, anche un uomo-robotico può considerarsi facente parte della natura…
      il tutto, senza considerare, che non si parla di vera immortalità (poiché impossibile) ma prolungamento indeterminato della vita…

      in ogni caso, se vuoi tu potrai essere comunque usata come concime.. non credo che nessuno sia contrario a questo, se tu acconsentirai a morire “presto”….
      io, personalmente, data la mia giovane età preferisco approfittarne e godermi le innovazioni, le avventure e le problematiche di diverse ere… sperando che alla fine sia così

  4. Claudio says:

    … e così sarà la prigione eterna! …
    Ammesso che sia possibile davvero tutto quanto paventato nell’articolo c’è davvero una tristezza di fondo che si intravvede tra le righe. Un’umanità disumanizzata chi la vuole davvero. E’ il sogno di Faust su scala industriale …

  5. davide says:

    negli anni 60 si diceva che nel 2000 avremmo vissuto sulla luna.

    “Time” la massima espressione della stampa di regime mondiale parla di stupidaggini irraggiungibli per il semplice fatto che l’uomo non può giocare a fare Dio.

    La caduta della torre di Babele ci insegna quanto siamo inermi di fronte al kharma cosmico

    • Andrew says:

      negli anni 60 non si usavo gli stessi metodi di oggi nel prevedere il futuro… è in fatti certo che ogni chip e software ogni due anni (se non meno) raddoppia la velocità e potenza diminuendo le dimensioni… tutto questo senza contare le applicazioni del grafene (un nuovo materiale scoperto da un paio d’ anni fa, pensa che queste teorie sull’ immortalità sono state fatte senza contare questo straordinario materiale!! informati)…
      non siamo più negli anni 60, dove per prevedere il futuro bastava la fantasia… oggi è tutto programmato e organizzato su computer…

      e l’ uomo non sta giocando a fare dio!
      1 perché non credo all’ esistenza di nessuno dio
      2 perché anche se ci fosse, noi non stiamo facendo niente di male. stiamo solo applicando la nostra intelligenza che lui ci ha dato (secondo voi)

      • vanesalia says:

        Ti direi di informarti meglio perchè l’idea di essere dio fa proprio parte della “cultura transumanista”, anzi in rete ci sono anche molti articoli, scritti da transumanisti, in cui affermano come sono arrivati a credere nell’esistenza di dio proprio attraverso questo tipo di tecnologia. Buona ricerca…

  6. Claudio Maffei says:

    Premetto che nelle specie animali sono verificabili mutazioni fisiologiche e genetiche per adattarsi all’ambiente. Il principio che le regola è la conservazione della specie, la lotta per la sopravvivenza, la preminenza della vita, che per gli esseri viventi è il bene supremo.
    Per gli esseri umani l’adattamento all’ambiente avviene in modo diverso, attraverso l’uso dell’intelligenza: pensare è creare. Ed è attraverso il pensiero, l’analisi delle necessità e delle difficoltà che l’uomo crea le soluzioni, ossia gli strumenti per adattarsi all’ambiente.
    Siccome in certi periodi fa molto freddo, ci si copre e si accende il riscaldamento ecc…soluzioni inventate dalla mente umana.
    Il pensiero è la facoltà che ci rende creatori della nostra sopravvivenza.
    E’ noto che il pensiero, la psiche intesi anche come emozioni, hanno un’incidenza sulle patologie, un rapporto che è stato definito psicosomatico. Ed è ormai assodato anche dalla medicina accademica, che il malato psicologicamente non rassegnato, ma ben disposto verso la guarigione, ha posto le basi perchè le terapie ottengano i benefici.
    La mente umana ha anche la facoltà di “creare” mutamenti fisiologici, purchè sia orientata in quel senso.
    L’allungamento della vita, la longevità, è un fenomeno che è già in atto grazie a quella che viene definita “aspettativa di vita”, ossia “un’idea condivisa” che si potrebbe definire mentalità, fenomeno culturale, ma che in sostanza si tratta di “un pensiero con uno scopo ben preciso” condiviso da un sempre maggior numero di persone.
    Questo pensiero che in vari modi viene assecondato dalla medicina e dalla scienza, crea le soluzioni perchè si raggiunga lo scopo, nel contempo è altresì verificabile che gli individui più longevi hanno un atteggiamento “mentale”, con il quale la vita è affrontata con la voglia di vivere.
    Ho fatto questo lungo discorso sul pensiero condiviso e sul pensiero individuale per far capire che l’aspettativa di vita, è il pensiero che crea longevità, innescando le soluzioni scientifiche e soggettive e quindi i mutamenti fisiologici perchè ciò accada.
    Per quanto concerne l’immortalità vale lo stesso discorso, occorrerà che “il concetto di immortalità” sia generalizzato, recepito e condiviso, e che l’aspettativa di vita sia corretta in aspettativa dell’immortalità.
    Quando potrà succedere? E’ bene precisare che per pensiero si intende la convinzione.
    Succederà quando la longevità avrà raggiunto risultati, così evidenti, da “convincere” che il “passo” verso l’immortalità fisica è possibile.
    Tutto in modo spontaneo e naturale, senza dover ricorrere ad alterazioni aberranti della natura umana.
    Prima del diluvio, su questo pianeta, un’umanità campava fino a 1000 anni.

  7. rossana says:

    @Claudio Maffei

    Mi piace e condivido l’impostazione del suo commento.
    Se un’immortalità è in noi come possibilità, può ssere solo questa che lei descive.

  8. Giancarlo says:

    Una trentina d’anni mi sembrano un pò pochini per tutte queste cose, troppo ottimismo e un pò troppa arroganza nei confronti della natura in generale.

  9. pina says:

    Mi sembrano teorie aberranti e pericolose. L’immortalità già esiste ed è quella dell’anima, lo dicevano già i filosofi greci. La resurrezione è un cardine del cristianesimo. Quanto alla resurrezione fisica grazie alle tecnologie potrebbe essere qualcosa di orribile: pensate ad un Nerone o a un Hitler redivivi, da brividi. Manca un aspetto determinante: il bene, la giustizia, la verità, l’amore, solo coloro che li praticheranno sono degni di immortalità.

  10. Dioniso777 says:

    Peccato che l’età media per chi lavora e conduce una vita normale sia di 43 anni secondo certe fonti, non le metto in dubbio, io sono vicino a quell’età e di persone per strada ne ho lasciate diverse, e di questo parlava con me un 46 enne confermando la stessa cosa. Sono i cari nulla facenti che vivono sino a 90 anni e stanno bene, ma per il resto quando passeggio per strada vedo gente “consumata” com’è normale che sia.

  11. Fabrizio says:

    Non mi interessa la lunghezza della vita.
    Se veramente fosse possibile esplorare l’universo a velocità supersoniche a me basterebbe vivere anche una settimana, sono ossessionato dal capire di cosa facciamo parte.

  12. Paolo says:

    Che bello… doversi sorbire in eterno la suocera…
    A parte gli scherzi… la società subirebbe dei cambiamenti radicali, un cambiamento profondo e globale, tutto ricalcolato secondo “i nuovi tempi”, dagli anni necessari ai contributi (se non si lavorerà addirittura a vita), alle pene carcerarie (l’ergastolo acquisirà un significato molto diverso, se esisterà ancora il termine)
    Non guardiamo il bicchiere mezzo vuoto, nessuno riporterebbe in vita dei mostri come Hitler e li lascerebbe liberi di farsi i fatti loro in giro per il mondo.
    Avremo veramente infinite possibilità e occasioni.

  13. Claudio Maffei says:

    A me interessa molto, invece, nei termini però che ho già espresso e che consiste nella longevità, ma sì azzardiamo pure l’immortalità, intese come il conseguimento di una convinzione e perchè no, di un desiderio. Amo la vita e quindi desidero che duri il più a lungo possibile. Io confesso, è da molto che ci penso, c’è stato un momento che volevo fondare un’associazione, il “club degli immortali”, poi mi sono reso conto di essere un pò troppo in anticipo sui tempi e che mi avrebbero proposto un posto sicuro in un club neuropsichiatrico.
    Ho colto alcune opinioni interessanti che desidero commentare, eh sono un immortale chiacchierone, molto chiacchierone e da questo si capirà l’altro motivo per cui desidero vivere a lungo.
    A Rossana – c’è anche un’immortalità spirituale, lo spirito non è altro che la facoltà di pensare permanente dopo la morte del corpo fisico, perciò è ineludibile che tutti si è immortali, anche tu, se posso permettermi di darle il tu.
    A Pina – Gesù è risorto nel corpo fisico, sebbene la cosa sia stata ignorata da tutti, perfino dal Cristianesimo. Ed il messaggio travisato è che la vita è il bene supremo e che un immortale non muore nemmeno se è ucciso. Invece si è deciso che Gesù con la Resurrezione abbia dimostrato la vita eterna, nell’aldilà. Semmai questo fu reso evidente con l’Ascensione. E qui ci sarebbe tutta una teologia da rivedere, quando tutto è sottomesso all’idea che ogni pensiero, ogni azione dev’essere in funzione della conquista della vita eterna. Il Vangelo è un inno alla vita, mica un inno alle pompe funebri e non è casuale che grande attenzione sia stata data alle guarigioni dei malati. Gesù era incline a migliorare il “qua” sia sul piano soggettivo con la buona salute sia collettivo, la convivenza, con il messaggio di amore e fratellanza, non l’aldilà.
    Anche se è vero che il premio celeste è stato promesso. E quanti avrebbero seguito il Maestro, disinteressatamente, senza il tornaconto di un premio?
    Ogni dimensione, ogni luogo dell’esistenza è proporzionato all’evoluzione acquisita.
    Nerone o a un Hitler redivivi, condivido i brividi, ma è anche vero che non hanno coltivato pensieri adatti, altrimenti sarebbero qui a spiegarci come si può diventare immortali. L’involuto è troppo concentrato su come compiere il male, ma anche con la preoccupazione di riceverlo: pensare è creare ed è così che funziona ed ha funzionato. E’ vero manca un aspetto determinante: il bene, la giustizia, la verità, l’amore, solo coloro che li praticheranno sono degni di immortalità. Condivido con tutto il mio essere questa bellissima frase. Ecco perchè è necessario un percorso graduale verso l’immortalità, che è anche un percorso dell’evoluzione umana: i primi che avanzano segnano il percorso anche per gli altri.
    Si coltiveranno obiettivi improntati al bene, alla giustizia ecc…
    A Dionisio 77 – Se ascolti il parere del malato terminale, su come si deve guarire o di quanto è lunga la vita, non avrai lunga vita. Siamo autori del nostro destino. Ho conosciuto contadini, grandi lavoratori, molto longevi, gente semplice che invece di interrogarsi quanto avrebbero campato, avevano voglia di vivere e di fare. Stabilire un’età in cui è probabile morire non è mai saggio, a meno che non lo si desideri profondamente. Ma le conseguenze potrebbero essere le stesse. Pensare è creare, attento.
    Gli spiritualisti la chiamano legge d’attrazione. Nella mia esistenza ne ho sperimentato l’esistenza.
    A Fabrizio – Probabilmente facciamo parte di qualcosa di incredibilmente fantastico per cui valga la pena vivere a lungo per scoprirlo e sperimentarlo.
    c

  14. Claudio Maffei says:

    A me interessa molto, invece, nei termini però che ho già espresso e che consiste nella longevità, ma sì azzardiamo pure l’immortalità, intese come il conseguimento di una convinzione e perchè no, di un desiderio. Amo la vita e quindi desidero che duri il più a lungo possibile. Io confesso, è da molto che ci penso, c’è stato un momento che volevo fondare un’associazione, il “club degli immortali”, poi mi sono reso conto di essere un pò troppo in anticipo sui tempi e che mi avrebbero proposto un posto sicuro in un club neuropsichiatrico.
    Ho colto alcune opinioni interessanti che desidero commentare, eh sono un immortale chiacchierone, molto chiacchierone e da questo si capirà l’altro motivo per cui desidero vivere a lungo.
    A Rossana – c’è anche un’immortalità spirituale, lo spirito non è altro che la facoltà di pensare permanente dopo la morte del corpo fisico, perciò è ineludibile che tutti si è immortali, anche tu, se posso permettermi di darle il tu.
    A Pina – Gesù è risorto nel corpo fisico, sebbene la cosa sia stata ignorata da tutti, perfino dal Cristianesimo. Ed il messaggio travisato è che la vita è il bene supremo e che un immortale non muore nemmeno se è ucciso. Invece si è deciso che Gesù con la Resurrezione abbia dimostrato la vita eterna, nell’aldilà. Semmai questo fu reso evidente con l’Ascensione. E qui ci sarebbe tutta una teologia da rivedere, quando tutto è sottomesso all’idea che ogni pensiero, ogni azione dev’essere in funzione della conquista della vita eterna. Il Vangelo è un inno alla vita, mica un inno alle pompe funebri e non è casuale che grande attenzione sia stata data alle guarigioni dei malati. Gesù era incline a migliorare il “qua” sia sul piano soggettivo con la buona salute sia collettivo, la convivenza, con il messaggio di amore e fratellanza, non l’aldilà.
    Anche se è vero che il premio celeste è stato promesso. E quanti avrebbero seguito il Maestro, disinteressatamente, senza il tornaconto di un premio?
    Ogni dimensione, ogni luogo dell’esistenza è proporzionato all’evoluzione acquisita.
    Nerone o a un Hitler redivivi, condivido i brividi, ma è anche vero che non hanno coltivato pensieri adatti, altrimenti sarebbero qui a spiegarci come si può diventare immortali. L’involuto è troppo concentrato su come compiere il male, ma anche con la preoccupazione di riceverlo: pensare è creare ed è così che funziona ed ha funzionato. E’ vero manca un aspetto determinante: il bene, la giustizia, la verità, l’amore, solo coloro che li praticheranno sono degni di immortalità. Condivido con tutto il mio essere questa bellissima frase. Ecco perchè è necessario un percorso graduale verso l’immortalità, che è anche un percorso dell’evoluzione umana: i primi che avanzano segnano il percorso anche per gli altri.
    Si coltiveranno obiettivi improntati al bene, alla giustizia ecc…
    A Dionisio 77 – Se ascolti il parere del malato terminale, su come si deve guarire o di quanto è lunga la vita, non avrai lunga vita. Siamo autori del nostro destino. Ho conosciuto contadini, grandi lavoratori, molto longevi, gente semplice che invece di interrogarsi quanto avrebbero campato, avevano voglia di vivere e di fare. Stabilire un’età in cui è probabile morire non è mai saggio, a meno che non lo si desideri profondamente. Ma le conseguenze potrebbero essere le stesse. Pensare è creare, attento.
    Gli spiritualisti la chiamano legge d’attrazione. Nella mia esistenza ne ho sperimentato l’esistenza.
    A Fabrizio – Probabilmente facciamo parte di qualcosa di incredibilmente fantastico per cui valga la pena vivere a lungo per scoprirlo e sperimentarlo. E come ha scritto Paolo avremo veramente infinite possibilità e occasioni.

  15. Aliquis says:

    Bè, che devo dire? Devo ammettere che fino a poco tempo
    fa tutto questo, tutte queste idee, non solo mi sarebbero
    sembrate assurde e irrealizzabili, ma anche immorali, innaturali
    e odiose. Ma oggi non la penso più così. E perchè? Perchè ho scoperto le teorie e il pensiero di Nikolaj Fedorovic Fedorov (1828-1903). Invito tutti ad informarsi su di lui, perchè io non ho il tempo di
    illustrare le sue teorie. Per un collettivista come me, a cui non è
    mai piaciuto l’individualismo, le idee di Fedorov, secondo cui l’individuo da solo non è nulla ma conta solo se si considera parte dell’umanità, ma anzi, del Cosmo, sono molto attraenti. “L’individuo non deve vivere nè per sè nè per gli altri, ma con tutti e per tutti”
    diceva Fedorov. E diceva che bisognava lottare per l’immortalità e far resuscitare gli antenati, nessuno escluso, dal contadino all’ assassino. Una sola persona fuori dal Progetto ed il progetto fallisce: quindi bisogna far resuscitare anche Hitler. Questo perchè l’uomo immortale del futuro sarà diverso, senza violenza, quindi anche Hitler sarà un agnello. Assurdità? Pazzia? può darsi, eppure ho
    l’impressione che le idee di Fedorov riempino un vuoto che incosciamente ho sempre sentito e che ora, conoscendole, sia pure per sommi capi, sento meno. Erasmo da Rotterdam diceva: “Tutto si deve alla Pazzia”.

  16. Giuseppe Riccardi says:

    Non vedo l’ora di vivere fino a mille anni e con un corpo da ventenni.
    Nei messaggi che il Maitreya Rael ricevette 38 anni fà dai nostri creatori Elohim in Francia c’è scritto proprio questo, ma solo quelli che danno amore nella propria vita potranno essere eterni. Esiste un pianeta solo per gli eterni.

  17. Aliquis says:

    Nessuno ha il diritto di pensare all’immortalità solo
    per se stesso, come individuo singolo, perchè sarebbe
    il massimo della mostruosità egoistica. Al contrario, mi
    sono convertito a tale possibilità solo dopo aver conosciuto
    ciò che diceva Fedorov; e cioè che l’immortalità serve a
    sconfiggere la violenza e l’egoismo, e quindi ogni disparità
    tra gli uomini. E non si può selezionare tra chi ne ha diritto
    e chi no; sarebbe una riproposizione della disparità ad un livello
    ancora più alto, e, in definitiva, una nuova vittoria della morte….
    Se fossimo davvero in grado di recuperare gli antenati dovremmo
    farlo con tutti, nessuno escluso, indipendentemente da come si sono
    comportati in vita, perchè avremmo bisogno dell’ umanità di tutti;
    recuperare l’umanità significa eliminare la malvagità da tutte le
    anime umane, per capire perchè e come leggete le opere di Fedorov.
    Naturalmente non è un progetto che convenga pubblicizzare,
    perchè chi si azzarda a farlo finisce dallo psichiatra.

  18. io says:

    http://www.youtube.com/watch?v=slRCqO9EulI….io li legherei ad un termosifone con questa canzone a ripetizione fino a che non cambiano mestiere e si mettono a zappare la terra!!!!!!!!!!

  19. vadim says:

    Non bisogna trovare l,immortalità noi l’abbiamo già è l’ anima

  20. Filadelfo Cirrone says:

    ” La morte interviene per una distorsione percettiva che si ingenera nella Specie per effetto dell’Anagrafe contagiando pure la natura. Ergo: si diventa immortali immediatamente appena scompare lo Stato. Ciò può avvenire su scala universale (non auspicabile!) o nell’individuo, cosa che è avvenuta e continua ad avvenire”. Filadelfo Cirrone

  21. enzo says:

    io sono convinto che tutto questo si avvererà, ma ben oltre il 2045 (salvo disastri naturali che ci riporterebbero all eta della pietra se non all estinzione) ,si e gia commesso lo stesso errore in passato risultando troppo ottimisti,e sara solo per chi potra permetterselo.confido cmq nell umanita sperando che un giorno pur lontano conquistera le stelle .
    Rispondendo a chi dice che l uomo non puo sostituirsi a dio , E VERO, un uomo o qualsiasi altro essere che si trovi in questo universo NON PUO CREARE( per farlo dovrebbe essere di energia pura ed esistere al di fuori dell universo stesso,ma come puo qualcosa esistere se non c e un tempo e uno spazio in cui esistere…) ma solo modificare cio che e gia stato creato ( qualsiasi cosa costruita dall uomo gia esiste , in forme diverse).c e solo da chiedersi se a creare l universo e stato un creatore o se quest ultimo sia nato da solo ,la nostra mente ragiona seguendo la logica ,non ammette che qualcosa si crei senza una causa, ma nulla e certo.
    gli uomini possono scegliere se credere o no , io ho scelto di non credere e di affidarmi al progresso dell umanita

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