Gas e petrolio nel Bacino di Levante

Il recente importante ritrovamento di petrolio e gas è destinato a cambiare radicalmente l’equazione geopolitica nella regione del Mediterraneo orientale e oltre. Per cominciare, ha trasferito Israele dalle stalle alle stelle, in termini di indipendenza energetica e di sicurezza. Il Libano contende la parte di giacimenti che si trova all’interno delle sue acque territoriali e si ritrova Washington dalla propria parte. Engdahl esamina le implicazioni di questo sviluppo chiave, che ha già increspato la scena elettorale statunitense, con Netanyahu che scommette sull’avanzata repubblicana contro Obama.

Di F.William Engdahl

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The Tamar natural gas field off the coast of northern Israel is expected to begin yielding gas for Israel’s use in late 2012.

Le recenti scoperte di significative, anzi enormi riserve di petrolio e gas nel poco esplorato Mar Mediterraneo, tra Grecia, Turchia, Cipro, Israele, Siria e Libano, indicano che la regione potrebbe diventare letteralmente un “nuovo Golfo Persico” in termini di ricchezza di petrolio e gas. Come per il vecchio Golfo Persico, la scoperta di abbondanti giacimenti di idrocarburi potrebbe anche rappresentare una maledizione geopolitica di dimensioni sconcertanti.

I conflitti di lunga durata del Medio Oriente potrebbero presto essere offuscati da nuove battaglie sui diritti delle risorse di petrolio e gas del Mediterraneo orientale, nel bacino di Levante e nel Mar Egeo. Qui esaminiamo le implicazioni della gigantesca scoperta di gas e petrolio al largo delle coste di Israele. In un secondo articolo esploreremo le implicazioni delle scoperte di petrolio e di gas del Mar Egeo, tra Cipro, Siria, Turchia, Grecia e Libano. Leggi il resto dell’articolo